Settantanovesima puntata 13/12/2009
A grande richiesta torna Boldrini: appelli e petizioni per staccarlo.
Appena Caparrin l’uscio spalanca
vede il primo ciclista sulla scena
assorto sulla bici a mo’ di panca.
“O Boldrini, qual vento qui ti mena?
Da tanti giri tua presenza manca.”
Gli dice presagendo doglia e pena.
“Invocato m’avete con dileggio,
ed or” risponde “paventate il peggio!”
Così senza premesse si palesa
il prodigo figliol tanto richiesto
senza il quale la musa par offesa.
E chi pensava di vederlo mesto
o destinato ad onorevol resa
deve cambiar parere molto presto.
“Convien che tosto mie intenzioni mostri:
mi volevate, ed or son cazzi vostri!”
Capisce Caparrin l’aria che tira.
“Se Boldrin non riduce la baldanza
oggi nel gruppo più non si respira.
Abbiam ciclisti forti in abbondanza,
e siccome Boldrin gli attacchi attira
basterà promulgare un’ordinanza:
ora alla squadra qui riunita parlo
per ordinar a tutti di staccarlo.”
“O Mirmina,” comincia “tu che scatti
come una molla quando inizia un’erta,
attacca tu Boldrini senza patti.”
Ed elli a lui: “Benché ciò mi diverta
devo metter le man davanti agli atti
ed annunciare decision sofferta.
Lo staccherei, lo so, ben volentieri
ma non mi alleno almen dall’altro ieri.”
Il secondo che arriva è Borchi figlio.
“O tu,” gli dice “giovine e novizio
che affronti le salite con cipiglio…”
Ma lui lo ferma dopo quest’inizio.
“Non ci penso nemmen, porto consiglio
e di staccar Boldrini non ho il vizio.
Chiedi a Chiarugi col passamontagna
che talor lo ha staccato in pompa magna.”
“Staccar Boldrin dà gioia pura e antica,”
intervien l’obsoleto capitano
“ma ciò vorrei eseguir senza fatica.
Il compito è gravoso e disumano
e mi convien che tosto lo disdica
se non voglio penare in modo vano.
Contro cotal transgenico protervo
le gambe per podismo mi preservo.”
“Dov’è Nucci?” Reclama il presidente.
“Questo è per lui l’officio prediletto
che svolge con impegno e mai si pente.”
Ma si dice che Nucci circospetto,
quando ha visto Boldrin così veemente
nascostamente sia tornato a letto,
e con la defezion del segretario
Caparrin cerca un altro volontario.
“Chi vuol staccar Boldrini alzi i pedali.
Tempestin, Traversari ed A Bagnoli,
orsù sorgete e dispiegate l’ali!”
“Per quanto con la fantasia si voli”
risponde Tempestin “noi siam normali,
e con Boldrin non val che ci s’immoli.
Ed anzi, pria che tentazion compaia
indietro torneremo già a Palaia.”
Maltiniti e Lisi per disperazione
tentò di reclutare addirittura
per attaccarlo con fuga bidone.
Ma costoro con garbo e con premura
declinaron l’invito alla tenzone
sostenendo una tesi imperitura:
“L’unico fine della nostra lotta
quello sarà di scongiurar la botta.”
“O Carlone Rinaldi, tu sei saggio,”
insiste Caparrini “tu sei forte,
prova tu qualche gesto di coraggio.”
“Io provo” disse “a disfidar la sorte,
ma Boldrini m’ingoia senza assaggio
e le mie fughe hanno le gambe corte.”
Spiccò infatti tra noia e pennichella
una labile fuga a Chiecinella.
“Esci tu, Giunti, dai belanti greggi,”
ritenta Caparrin “tu che competi
sui dolomitici ed impervi alpeggi.”
E Giunti come il primo degli atleti
a San Vivaldo libera gli ormeggi
ed attacca Boldrini senza veti.
Ma il trangenico è immune a questi morsi
e si burla di lui senza scomporsi.
“Chi vuol sfidar l’indomito ciclista?”
Ma Caparrin tacitamente scosso
è già arrivato a fine della lista.
Boldrini è un implacabile molosso
che non si fa staccar nemmen per svista
dal vano slancio d’un eterodosso,
e respinge alla fine senza tema
di Caparrin la soluzione estrema.
A Castelfalfi Caparrin decide
che di scendere in campo sia il momento,
e il fatto è accolto con stupor e gride.
Boldrin lo guarda prima con sgomento,
ma dopo un po’ si carica e s’asside
ruotando le sue cosce con portento.
Fu un attacco simpatico e gentile
però si raschiò il fondo del barile.
Invocammo Boldrini contro il tedio
ed or che ci hanno accontentato i santi
a lui invochiamo un subito rimedio,
altrimenti di noi Ciclisti Erranti
canteremo ben presto l’epicedio
per la supremazia del tristo Franti.
Perciò tra noi pedalatori fiacchi
ben venga qualche eroe che ce lo stacchi.