Centotrentaduesima
puntata 12/10/2014
In
un Chianti pieno d'anarchia e disordine Caparrini cerca di mantenere almeno
l'ordine alfabetico.
"Alotto,
Bagnol Elle e la Bertelli."
Il
sol sotto le nubi fa il solletico,
d'ottobre
ancor solfeggiano gli augelli.
"Boldrin,
Buglione, poi Chiarugi ascetico,
Ciampalin
e Cianetti. Questi appelli
conviene
farli in ordine alfabetico."
È
Caparrin che enumera i suoi frati
ma
poi alla Di si ferma di Donati.
Si
sa che nella Classica del Chianti
nessun partecipante si trascura
anche se sono strani oppur varianti.
"Mi
son scordato Costoli." Ora appura.
"Ma
c'è pur un che si chiamò Ceccanti.
Partiamo!
No, c'è già una foratura."
È
Nucci Ro che espone il caso noto
di
rara foratura pria del moto.
Del
gruppo intanto se ne va la cima.
"Mi
son scordato Assan ed Andreone,"
(un
ignoto social già visto prima,
forse
un Andrea di grossa dimensione).
"e
quel Brunetta già citato in rima
com'un
dei forator dell'Abetone."
Ora
è social e dice: "Mi consenti,
non
mi chiamo Brunetta ma Innocenti."
A
Chiesanuova ci son foghe e flemme .
"Allor
prima di te viene Garosi.
Maltinti
e Menichetti son con l'emme,
poi
Nozzoli che guida i bellicosi,
e
al passo dei pastori di Betlemme
l'altro
Nucci convien che si riposi.
Con
la Pi c'è soltanto Pisaturo,
nessuno
con la Qu, sono sicuro.
Ecco
Rinaldi, ma siamo costretti
purtroppo
a depennarlo a San Casciano.
Poi
Selmi, Tempestini e quel Tognetti
che
cercava da tempo un nome invano,
poi
Ulivieri e Vezzosi ma imperfetti,
cosicché
sulla vetta di Panzano
quando
avevo l'appello terminato
mi
trovo un gruppo bell'e dimezzato."
Anche
la musa è incerta sul da farsi:
"Bagnol,
Buglion, Vezzosi e pur Maltinti:
sono
fuggiti tutti quelli scarsi."
Infatti
restan pochi ma convinti.
Staccar
Boldrini è fonte di catarsi,
anche
se col vigor dei platelminti
egli
pedala e dice: "Mi schermisco
altrimenti
mi torna l'ernia al disco."
Ciampalini,
Cianetti, altro alfabeto,
Garosi,
Nozzol, Selmi e Tempestini
di
volerlo staccar non fan segreto.
C'è
pur Assan con desideri affini
e
l'elenco però non è completo
anche
se gli altri sembran poco inclini.
Ma
per un piatto ricco come questo
l'occasion
fa il ciclista disonesto.
Così
Chiarugi che pur di staccarlo,
e
suscitar potendo anche un po' d'ira,
ne
combina di più che in Francia Carlo,
mentre
il gruppetto a tutta birra tira
verso
Radda, gli rode un certo tarlo
e
di nascosto a destra tosto gira.
Bertelli
e Pisaturo son d'accordo
di
andare al netto del percorso lordo.
"Venite
meco." Dice a lor contento.
"Di
qui si taglierà per Campo al Sole
con
poche rampe al sedici percento.
Il
gruppo di Boldrin che vincer vuole,
quando
s'accorgerà del nostro avvento
lo
accoglieremo con facezie e fole."
Ma
Boldrin che non giunge nemmen terzo
sembra
proprio impassibile allo scherzo.
"Son
diventato in questi mesi saggio."
Esordisce
il transgenico solenne.
"Se
penso a come ero conciato a maggio,
se
penso al grave guasto che mi venne,
pedalar
oggi mi par un miraggio
ed
un baffo mi fan le vostre strenne."
Se
valgon queste sue parole esperte
a
staccarlo nessun più si diverte.
"Alotto,
la Bertelli e pur Brunetta."
Intanto
Caparrini s'avvicina
e
nuovo elenco alla sua mente detta.
"Chi
resta al Bar Italia a Castellina
avrà
menzion di classica perfetta.
Ed
or panin, prosciutto con fontina!"
Le
tradizioni vanno rispettate
ed
ordina due suole riscaldate.
"Assan,
Chiarugi, Menichetti, Nucci,
Pisaturo
più Zio, siam dieci pari."
Finiti
son i conti, non i crucci
e
pedalando con questi compari
al
ritmo di vinsanto e tarallucci,
Caparrin
ha pensieri più ordinari:
"Il
Giro è pronto ma i girin son troppi.
C'è
il rischio che la spedizione scoppi."
Col
pensiero è già avanti sette mesi.
"Mi
sa che dovrò mettere un calmiere.
Chi
prima paga è iscritto, siamo intesi.
Però
mi chiaman già tutte le sere
e
tanti pretendenti sono attesi
per
scalar le Finestre dal Sestriere.
E
siccome a pagar son tutti buoni
saranno
indette qualificazioni."
Distratto
dai pensieri guida i nove
sopra
un ponte dismesso e deleterio.
"Le
Classiche saranno gare nuove.
Non
la velocità sarà il criterio
ma
il pieno integralismo delle prove,
sennò
il Giro diventa troppo serio.
Insomma,
dalle regole disposte
al
Giro verrà chi farà più soste."