Centoventisettesima puntata 06/04/2014
Bici
nuove, botte, secessioni e rincorse. Tanti interessanti temi sul redivivo monte
Serra.
"Son
l'otto e due, non è l'ora del sonno:
bici
nuove e ferraglie siano pronte."
Comincia
Caparrin maestro e donno.
"Oggi
si va su quel solenne monte
per
che i pisan veder Lucca non ponno.
Partiam!"
Li sprona poi senza far conte.
E
Baglioni che viene da Castello
in
ritardo li insegue senza appello.
Assan,
Buglion, Cianetti, Farnetani..
Uno
per ogni lettera c'è quasi
ma
contarli non è più nei suoi piani.
C'è
pur De Rienzo fra gli umani casi
ma
perlopiù sono ciclisti sani
ed
è difficil che qualcun si sfasi.
Anche
un tardivo come Bagnol Elle
sul
Serra vender vuol cara la pelle.
Poco
interesse può destar la coda,
trasferiamoci
dunque sulla testa
se
vogliam che la nostra musa goda.
Non
di Nozzoli canterà le gesta,
né
di Boldrini dalla testa soda.
Mancano
entrambi e i topi fanno festa,
anche
se Tempestin è dato in forma
e
di Nozzol potrebbe seguir l'orma.
Degne
di nota son le nuove bici
di
Cordero e Salan che in modo vago
potrebbero
sentirne i benefici.
Cordero
dell'acquisto pare pago:
l'ha
nera con elettrici artifici
ma
illeggibil è il marchio di Colnago.
Comunque
anche la vecchia era un suo vanto
e
forte non può andare più di tanto.
Salani
invece, che sotto la sella
teneva
attrezzi in una cassapanca,
ha
una bianca Colnago ben più snella.
Dopo
defecazion copiosa e franca
ora
si sente come le budella,
se
è vero che in salita il peso stanca.
Poi
per sentirsi ancora più leggero
depilarsi
dovrà come Cordero.
Cianetti,
Nucci, Selmi e Ciampalini
fra
i favoriti, glabri hanno i polpacci
mentre
Chiarugi li ha selvaggi e ursini.
Con
questi indispensabili dispacci,
di
Galleno siam giunti già ai confini,
dove
Maltinti facile agli impacci
cade
d'un tratto sulla strada scabra
contundendo
così la coscia glabra.
"Non
è una botta." Subito precisa.
Anche
se dite che ne sono esperto."
E
riparte con volontà decisa.
L'ultimo
posto dunque è ancora incerto:
con
De Rienzo la fama va divisa
e
il pronostico resta molto aperto.
"Ma
fra il leso Maltinti e il buon De Rienzo"
direte
voi "non v'è Bagnol Lorenzo?"
Ci
sarebbe anche lui nelle contese
se
la Bertel ribelle non seguisse
sul
versante più ripido lucchese.
"Squalificati
son." Capparrin disse,
ma
quella secession nessun comprese
mentre
in gruppo iniziavano le risse.
I
ciclisti ortodossi, glabri o irsuti,
si
diedero battaglia fin da Buti.
Convinto
forse di passarla liscia
o
perché spera che il ploton lo aspetti,
l'ingenuo
Tempestin si ferma e piscia
provocando
sugli altri uguali effetti
del
fantino quando il caval scudiscia.
Di
buona lena s'anima Cianetti
seguito
da Salan, Cordero, Selmi
ed
altri fanti con le lance e gli elmi.
Basta
il primo chilometro di Serra
e
si capisce subito l'andazzo:
il
leggero Salan l'attacco sferra
e
dei guerrieri sgretola il codazzo,
solo
Cianetti la sua ruota afferra.
Tempestin
ripartito come un razzo
pensa
d'esser Pantan fra Biella e Oropa
per
raccattarli come un carro scopa.
Sembra
proprio Pantan finché si tratta
di
sorpassar De Rienzo e poi Maltinti.
Buglione
e Caparrin quindi raccatta:
uno
per uno gli altri son attinti
e
nessun sorpassato si riscatta.
Ma
i due di testa non si dan per vinti:
Salan
scorta Cianetti sul piazzale
e
Tempestini ci rimane male.
Tempestini
deluso si convenne
che
allor per primeggiare su un traguardo
doveva
proseguir verso le antenne.
Gli
valse come attesa sul ritardo
geologico
di chi lassù pervenne
per
altra via con sprezzo dell'azzardo:
al
passo dei gaudenti fraticelli
arrivaron
Bagnoli e la Bertelli.
Giungono
i due sull'agognata china
fra
due ali di gente e biciclette.
Bagnol,
tenendo in mano una lattina,
esclama:
"La Bertelli me la dette:
è
un esemplar francese d'Orangina
che
non bevevo dal novantasette
quando
canizie non mostrando o pancia
partecipavo
ancora al Tour di Francia."
Due
versi sul ritorno siano dati:
s'aspettan
tutti al bivio di Cascine
e
a Bientina son bell'e sparpagliati.
Per
timor di tardare al pranzo o al cine
ignorano
gli odor di boschi e prati
pedalando
col cul sopra le spine.
E
fra di lor parecchi dei ciclisti
in
fin dei conti non si son mai visti.