Centoventicinquesima
puntata 01/01/2014
Il
solito Senario di Capodanno diventa una classica internazionale.
Tradizionale
ormai più del concerto
l'ascesa al
sacro monte di Firenze
dichiara
ufficialmente l'anno aperto,
e il
presidente aduso alle carenze
di
biciclette nel mattin deserto
esclama con
stupor: "Che coincidenze!
Quanti
inediti volti oggi ritrovo!
Quattordici
siam come l'anno nuovo.
Vedo Zio
senescente ma novizio
per il
Senario, e vedo anche Ulivieri
al qual men
freddo fu maggior esizio.
Cianetti e
Ciampalin son baldi e fieri,
non
altrimenti Nozzoli che ha il vizio
di staccar
tutti senza far misteri.
E pur De
Rienzo con letizia guardo,
lui che
potrebbe funger da petardo.
Ascesero al
Senario l'anno prima
Salan,
Cordero e pure Pelagotti
che dei
botti conserva sol la rima,
mentre
Chiarugi e Nucci sono dotti
da
vent'anni oramai di questa cima,
e la Bertel,
per quanto sbuffi e sbotti
per la
minestra ch'è sempre la stessa,
ogni anno
di mangiarla mai non cessa.
Si può
partir? Vi ho tutti già
citati?"
"No!"
Si fa avanti un tipo noto e strano
con maglia
estiva sopra ad altri strati .
"Fra
di voi il mio ritorno non sia vano,
ma cambio
gli anagrafici miei dati.
Ad
Impruneta mi chiamai egiziano
ed or la
musa scriva sul suo blocco
che sono
Hassan e vengo da Marocco;
ma vi
ripeto il mio primario intento:
staccar
Boldrin quando la strada sale
(quest'oggi
anche di Nozzol m'accontento)."
Sarebbe un
desiderio originale
se la sua
pancia non prendesse vento
e si
vestisse in modo più sociale.
Ma il
traguardo è lontano, il tempo scarno
e il gruppo
è pronto già a passare l’Arno.
E qui per
prevenir soccorsi medici
Ulivier
torna indietro pria del ponte,
il Senario
lasciando agli altri tredici.
Hassan
comincia a pregustare il monte.
La sua
coscienza gli sussurra: "Credici,
sian dietro
a Nozzol le tue gambe pronte
e quando
sei al cartello di Querciola
verso la
vetta solitario vola."
S'era
capito fin dai primi appelli,
dopo
tant'anni di scalate blande,
ch'eran fra
i denti stretti già i coltelli.
Lungo il
Mugnone la tenzon s'espande.
Solo De
Rienzo inane e la Bertelli
salgon
uniti per raccoglier ghiande,
e
Nozzol che finora si schermiva
alle
Caldine gli animi ravviva.
Di
speranzosi un gruppo a lui s'accosta,
chi più,
chi meno col fiaton resiste
e infine
con rassegnazion si sposta.
Dei battuti
Salani è il meno triste,
ma a Vetta
delle Croci, prima sosta,
s'azzeran
le classifiche e le liste.
Per la
gioia di Hassan che a mala pena
ha rimirato
la ducale schiena.
"Di
Caparrin" sostien "son stato a bada
poiché il
Senario è il fin della mia impresa
e mi son
fatto ben spiegar la strada."
Non tarda
infatti ad arrivar l'ascesa
ma quando
inizia dura e non digrada
già la
dichiarazion è disattesa.
Hassan
ondeggia e sui pedali s'alza
e verso
Caparrin tosto rimbalza.
Pur sulla
via di frati e pellegrini
l'agone
mestamente si ripete.
Ci provano
pur Nucci e Ciampalini
ma Nozzoli
di sangue ha ancora sete,
raccoglie
gli sbandati Caparrini
e De Rienzo
più indietro invoca il prete.
Per tutti
c'è il cerimoniale noto:
convento,
panorama, sosta e foto.
"Convien
che l'appetito adesso aneli
al terzo e
più importante concistoro."
Caparrin
dice, e tersi sono i cieli.
"Scendiamo
a Pratolino tutti in coro
lasciando
che il sudore si congeli
ma con
l'augurio di mangiar pandoro.
Se
arriviamo affamati nel bar Zocchi
può darsi
che una fetta a testa tocchi."
In un
recesso pien di stalattiti,
ma con foto
di Coppi e Guido Boni,
i tredici
ciclisti son uniti,
quasi tutti
concordi sui bocconi,
nonostante
parecchi indigeriti
negli
stomaci avanzi di cenoni.
Addirittura
è attivo in questa saga
Chiarugi
che consuma ma non paga.
Firenze nel
frattempo si ridesta
e i satolli
ciclisti ridiscesi
odon
augelli ed autobus far festa.
Semafori
nel gaudio son compresi
e pure la
Bertelli che protesta
per quelli
rossi a regola fraintesi.
Per scalare
il Senario infatti è d'uopo
soffrire
sempre prima e sempre dopo.
Questo è,
signor, lo spirto del Senario:
l'unica
Classica con fissa data
mai
descritta però nell'Annuario.
Oralmente
sinor s'è tramandata
grazie al
suo prevedibil calendario
ma l'anticipazion
sia pubblicata:
il prossimo
Senario iscritto agli indici
primo gennaio del duemilaquindici.