Centodiciannovesima puntata 12/05/2013
Sono diventati pure bravi. Nemmeno il doppio passo riduce la qualità della moltitudine.
Caparrini, due Nucci, due Buglione...
"Fermo, che fai? Cominci anche stavolta
con questa interminabil processione?"
La musa alla partenza è già sconvolta
e con la lista tosto s'indispone.
"D'esti ciclisti ormai faccio raccolta
com'album delle figurin Panini.
Or se li conti pure Caparrini."
"Alla puntata scorsa sembra uguale.
Pertanto" dice il duca "non insisto
a nominar ognuno in quanto tale.
Nel gruppone però, per quanto misto,
sol Pisaturo ha un abito asociale
(con la promessa d'un social acquisto).
Tanta socialità che adesso ammiro
sembra l'Empolitour che porto al Giro.
Eppur quest'oggi non si frigge l'aria,
è un percorso di quei che sfibra e scorna,
e per qualcun sarà vita precaria.
È il gran giorno di Trebbio e di Pizzorna,
e in questa moltitudine sì varia
c'è gente a pedalar che non mi torna.
Tanto per dir, mi pare cosa strana
veder Buglion, De Rienzo o la Maltana."
Eppur si muovon fino alle Vedute
ove in coda si ferma il buon Alotto
che con la ruota flaccida discute.
Cocchetti la ripara lesto e dotto,
ma scopre, quando messa l'ha in salute,
pur Pisaturo col fascion barzotto
e per la lena spesa a mani nude
ogni ambizion atletica preclude.
Cercan di guadagnarsi i riflettori
nella lunga e monotona pianura
Baglioni e Traversari pisciatori
con Giunti che un cantuccio s'assicura.
I più forti raffreddano i motori
e i deboli rimandan la paura.
Questa pianura che parecchio stucca
cessa nel trapassar Bagni di Lucca.
Trebbio è salita placida e intermedia
e i primi vanno a pacche sulle spalle,
la sella è come a dondolo una sedia.
Dietro, in mezzo al rumor delle farfalle,
c'è chi risparmia il passo e chi si tedia.
Solo una voce echeggia nella valle.
È Caparrin che i deboli ammonisce:
"In cima la salita non finisce."
Tutti si ferman dove si dichina,
presso il cartello della falsa quota
e il territorio marcano d'urina.
Piena borraccia e la vescica vuota:
così l'altra salita s'avvicina.
E per qualcun la sorte è ancora ignota.
De Rienzo, per esempio, detto Deri
in cima accende il primo dei due ceri.
E non è il sol nell'occhio della musa:
per la salute d'un Buglion si teme
e su Maltana ogni scommessa è chiusa,
mentre Rinaldi come sempre freme
anticipando il gruppo senza scusa.
Gli altri son fermi ad aspettare insieme
che il presidente sull'avvio s'esprima:
"Questo è il Pariana, ci si vede in cima."
Delle sue rampe ci son già gli effetti
e ognuno nelle gambe ha i propri piani.
Ro Nucci, Zio, Cordero, Menichetti
cercano gloria, come fa Salani,
o come l'enigmatico Cianetti,
ma di gloria anche i sogni sono vani
perché alla fine quello che fa festa
sulle Pizzorne è il solito Tempesta.
Il Tempestin che tutti quanti stacca
ultimamente non fa più notizia,
nemmen Chiarugi che batte la fiacca.
Si cerca allor la gente più novizia:
Pisaturo con l'asocial casacca
o Nucci Ri, con loro allora inizia
una scalata proprio sorprendente
sotto l'ala fatal del presidente.
"Ma con loro chi c'è?" La musa chiede.
"Esser non può Buglion, va troppo sodo."
Invece è lui che sbuffa ma non cede.
È quel Buglione il cui massimo lodo
fu di metter a terra spesso il piede.
Scalò Finestre e Stelvio in tale modo,
ed ora è qui che sembra farsi beffe
degli stanchi Chiarugi e Bagnol Effe.
È proprio quel Buglion che si presume
abbia stretto col diavol qualche patto
per staccar pure il figlioletto implume.
Pedala con un ghigno soddisfatto,
nell'ansimar è di parole un fiume
col presidente ad intimo contatto.
"Forza Buglion." Gli dice. "La scalata
ti frutterà una torta e una puntata."
Il pubblico le man tosto si spella
quando giunge Buglion conquistatore
all'Aldebaran che non è una stella,
ma dove torte intrise di sudore
aspettan quei che sono ancora in sella
e invocan forse un prete od un dottore.
Dispersi infatti son nell'altopiano
Maltan, De Rienzo, Alotto e Muritano.
Mentre i maschi divorano le torte
a qualcuno di loro allor sovviene
di Maltana la perniciosa sorte.
Saran della salita più le pene
o le ossessive cure che son porte
dalla Bertel che a fianco la sostiene?
Altra musa dirà con altro canto
se la storia finì con riso o pianto.