Centodiciottesima puntata 01/05/2013
Massa critica. Mancavano solo le ammiraglie e la scorta dei poliziotti.
"Due Nucci, due Bagnoli, Menichetti,
Bertel, Chiarugi, Giunti, Tempestini,
Rinaldi, Nonni, Farnetan, Cocchetti,
Garosi, Pelagotti, Ciampalini,
Maltinti, Giusti, Traversar, Cianetti,
Cordero, Muritano, Caparrini."
La musa di contarli allora smette
ma ne mancano almeno diciassette.
"Cita ancora Maltana, l'altra dama,
e ci son due Buglione di sicuro."
Caparrin di chiamarli tutti brama.
"Quello nuovo si chiama Pisaturo,
ma quel barbuto lì come si chiama?"
Dar nome a tutti è veramente duro.
"C'è uno smilzo, un colosso, un basso, un grasso,
un vecchio, un nuovo e via di questo passo."
Un fiume in piena dalle strade esonda,
fagocita i ciclisti che sorpassa
e le macchine dentro ogni rotonda.
Il duca è fiero di cotanta massa,
da sempre i catecumeni asseconda
ed or di fama deve pagar tassa.
Un chilometro c'è fra coda e testa
ed auto in fila suonan dietro a festa.
Per salutarsi tutti in modo urbano
ci vorrebbero più di novecento
pacche su spalla o congiunzion di mano,
ma Caparrin sarebbe già contento
di condurli compatti ad Orentano
anche senza conoscer nome e accento.
Poi scriva il proprio nome sulla terra
chi arriva in cima al sacro monte Serra.
Tutto è tranquillo finché il gruppo invade
la via della bonifica del Tiglio.
Qui qualche evento perturbante accade.
Si sparge una notizia con bisbiglio
che fora, piscia, tergiversa o cade
forse E. Salani di Bertelli figlio.
Per quanto vera o falsa la notizia,
l'immane gruppo a sparpagliarsi inizia.
Grosso modo si spezza in quattro brani:
chi non ha udito e insiste nella spinta,
chi si ferma vicino ad E. Salani,
chi per viltà di non udir fa finta,
e chi sa ma prosegue nei suoi piani,
come l'esil Maltana che è convinta
con altri suoi sodali molto astuti
d'andar sul Serra sì, però da Buti.
La nostra musa che non è onnisciente
a questo punto perde un po' di vista
il destino di tutta questa gente.
Ri Nucci con la povera ciclista
e con qualche altro astuto contendente
sbaglian tre volte la lor via prevista.
Così Maltana allunga la frittura
e scala il Serra dalla parte dura.
Alcuni vili van dal Buti vero
con la Bertelli in caccia di Maltana
che pensa invece all'accension d'un cero.
Ovviamente la caccia è folle e vana
mentre la preda è sul versante fiero
e dubita di scollinare sana.
Maltinti intanto è il primo che si ferma
immobil ai Cristalli come un'erma.
Gli eventi si susseguono contorti.
Quei che non hanno atteso l'appiedato
van dalla Pieve indifferenti e forti.
Corsinovi fra loro è pur spuntato,
Scardigli e Pelagotti sono sorti
con Garosi e un Cianetti inaspettato.
Ma più del pensionato Zio Garosi
sembra averne un carneade Polverosi.
Meno mal che fra questi litiganti
è il sempiterno Tempestin che gode
togliendo fama a ignoti postulanti.
Ma ricordando la compiuta frode,
anche se arrivan di sudor grondanti,
l'infamia forse supera la lode.
Cordero infatti, il primo di chi attese,
della lor noncuranza fa le spese.
Fresche notizie agli attendisti rende
ma dopo brevi e parlottanti stalli
chi allora non attese, or non attende.
C'è chi si ferma al bivio dei Cristalli,
chi non vuol ragionar ma guarda e scende,
e chi pedala già giù per le valli.
Insomma quando il presidente arriva,
la sosta di ciclisti è quasi priva.
Per tenerli quaranta in bella posta
l'Empolitour non era forse pronta,
ma Caparrin sperava in miglior sosta.
E quando di Maltan l'error racconta
che ancora pausa molto lunga costa,
chi di sella era sceso tosto monta.
Bertelli, Pisaturo e pur Chiarugi,
ch'eran rimasti, scendon senza indugi.
"Questo mi resta allor di tanta speme."
Sospira Caparrin. "Crudel destino!"
Il presidente calcola e non freme.
"Manca anche Nonni e Nucci Ro persino."
D'aver perduto qualcheduno teme
e di scomparsi stila un bollettino,
ricordando ad esempio fra i dispersi
un Ramerin con abiti diversi.
Nessuno mai saprà della lor sorte:
anche la musa ha l'ore un po' contate
e le sue rime hanno le gambe corte.
Comunque per le prossime puntate
altre due muse servono più accorte
se saranno le vie così affollate.
E dare a tutti non sarebbe male
un chip per bici e un numero dorsale.